PARZIALE RITRATTO DELL’ARTISTA DA NON PIU’GIOVANE

Io c’ho una personalità malinconica. Di quelle, insomma, che se la menano un sacco, che c’hanno i ricordi, le nostalgie, i pensieri. Un sacco di pensieri. Poi però c’ho anche la personalità ironicocinica che sennò con la personalità malinconica non sarei andata oltre la prima elementare e sarei ancora lì con l’orsetto Musetto in braccio (il quale, in effetti, sta ben nascosto qui dietro, nell’armadione, sul primo scaffale in basso, sotto le lenzuola, che non si sa mai) a guardarmi intorno, considerare, osservare. Mentre invece, con l’ironicocinica mi sono fatta un certo qual posto nel mondo. Quel metro quadro, ma mio. Di solito tagliando grandi angoli e fette e teste con il machete, sbattendo le porte andandomene, per poi ritrovarmi un secondo dopo sullo zerbino a dire, a dirmi, disperata, ossignore cosa ho fatto. E magari, a volte, tornando indietro, ma non subito, che anche noi c’abbiamo la nostra dignità, che però a volte abbiamo messo malvolentieri sotto i tacchi e strisciato pure sotto gli zerbini, arrivando a pensare peggio di così non si può essere. E arrivati a quel punto la personalità malinconica era quasi un lusso, per non parlare della ironicocinica che diventava extralusso cinquestelle. Ma noi siamo flessibili, perché la flessibilità, com’è noto, è sinonimo di intelligenza e adattamento, che noi con somma vanità ci vantiamo, appunto, talvolta, di possedere, e abbiamo anche una fettina di personalità oraspaccoilmondo e con quella in certi pomeriggi e serate e nottate abbiamo fatto le cose migliori. E deciso questo e quello e quell’altro, e fatto fatto fatto fatto come se non avessimo mai fatto altro e non ci costasse nulla. Poi invece ci è costato mattinate e nottate di personalità malinconica lombricocentrica, e abbiamo strisciato lungo i muri e tergiversato e indugiato, osservato e considerato e soprattutto annichilito tutto il fatto e il compiuto, come se non fosse mai successo e, soprattutto, come se non valesse più niente e fosse tutto da rifare, in un altro modo però e dall’inizio. Ché tanto noi c’abbiamo tempo. Un tempo infinito. Una tela enorme da tessere e sfilare, da tessere e disfare, da tessere e sfare, una fatica enorme, che tra Sisifo e Penelope neanche si immaginavano, quei due poveracci, e sperando forse che, nel frattempo, prima o poi, e speriamo prima che poi, qualche rammendo resti, qualche filo si ingarbugli, o si strappi, o si aggrovigli, e ci costringa, sospirando, ad alzare gli occhi, e, socchiudendoli, piano, a guardare il meraviglioso, prezioso, unico intreccio del tessuto e a esclamare, ma sottovoce, infine: accidenti, ma l’ho fatto proprio io?

10 Risposte to “PARZIALE RITRATTO DELL’ARTISTA DA NON PIU’GIOVANE”

  1. anonimo Says:

    Ritratto dell'artista non più cucciolaparafrasando Dylan Thomasscambiando lanterna per lucciolaRob

  2. tracotnt Says:

    se l'avessi scritta io 'sta cosa, a parte la parte che tu sai che io non avrei mai potuto scrivere, le due personalità di cui sopra anzi, le tre, compresa quella spaccoilmondo che non sta nè in quella malinconica nè in quella ironicocinica,  avrei più generalmente parlato di personalità vagamente borderline che le comprende tutte e tanti saluti. ora scappo, che già mi pare di avvistare il primo lancio di  un non meglio identificato oggetto contundente.

  3. dipocheparole Says:

    @rob: eh? :))@tracotn: ehehehhehe:)) mavalà, non sei la prima. C'era un mio ex che già a suo tempo amava definirmi borderline.Niente oggetto controundente per questa volta.:)))

  4. lemmaelabel Says:

    Mica tanto parziale, 'sto ritratto.A me sembra che ci siano tutti gli ingredienti della faticosa creazione del pensier non più giovane ma, dunque, consapevole. Nonché del liberatorio: ma l'ho fatto proprio io? (domanda retorica che aiuta a dimenticare tutto quel trambusto e traffico di stati d'animo 'si ben descritti da Pochette in vena.Ecco.

  5. kalekaiagathe Says:

    non so che valore abbia quel noi che usi da un certo punto in poi, se è un noi io o un noi noi. se è questo e non quello mi va meglio, poiché ci sono dentro tutta nel ritratto dell'artista da non più giovane che hai pennellato. per via del non più giovane, mica che…

  6. anonimo Says:

    questo post è uno spettacolo!scritto come non avrei mai saputo scriverlo, eppure mi ci ritrovo lì… in pezzetti sparsi.sonia

  7. cf05103025 Says:

    Mi resta incognito e misterioso:come fa un'ironicocinica a scrivere un sì bel brano di autoironia?E l'autocinismo 'n'dove l'hai messo?Gradirei un esempio di autocinismo, grazie.Confina forse con l'autodenigrazione?O forse sei portata di più per il ciclocinismo?Eppure non mi par di scorgere elementi di ciclotimia.Ci vorrebbe un po' di ciclostima.Ahi, nostalgie pel ciclostile…MarioB-)

  8. kalekaiagathe Says:

    che stile aveva il ciclo, un tempo!puntuale, non si faceva aspettare.ora arriva, se ne va, ritorna,sta un mese senza farsi vedere. e non c'è più mia madre a garantireche d'estate è normale l'andirivieni.ma' ho cinquant'anni!  quante storie:che dovrei dire io, allora,che ne ho novantatre?anche lei aveva uno stile.

  9. dipocheparole Says:

    @lemmola: beh, parziale perché non sono tutta lì. Ci sono anche alti pezzi in giro. Comunque sì, il "ma l'ho fatto proprio io" è liberatorio. Peccato che un attimo dopo è dimenticato. E si ricomincia..@kalekai: il noi è un plurale majestatis. Se vuoi, ti concediamo di identificartici.;)@Mario: bravo, hai colto. L'ironicocinismo confina con l'autodenigrazione. Ma non sempre, sennò non saremmo majestatis!@sonia: grazie. Massì  concediamo l'identificazione pure a voi. :)@kale: beh in effetti anche a novantatre anni è auspicabile andare avanti e indietro in bicicletta..

  10. kalekaiagathe Says:

    mici identificivicocivocico!

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