Motivi per alzarsi al mattino

Mi invade sempre una strana euforia quando mi capita di prendere l’autostrada. Quando ritiri il biglietto, esci dal casello e premi l’acceleratore guardando le corsie che si aprono davanti a te. Certo non mi capiterebbe, se tutte le sante mattine io dovessi prendere qualche trafficatissima tangenziale per andare a lavorare. L’abitudine deteriora e uccide anche le più belle sensazioni. Ma quando invece mi capita di trovarmi una strada davanti, penso spesso che passo dopo passo, chilometro dopo chilometro, paese dopo paese, potrei arrivare ovunque.
Chessò, uno parte da Palermo, da Roma o da Milano, prende la A4, prosegue su Trieste, e poi via, Zagabria, Belgrado, Salonicco, e da lì la Turchia, e cosa c’è dopo? Iran, Afghanistan, Pakistan e oltre.
La mattina diventerebbe pomeriggio, la luce piena smorzerebbe in crepuscolo, mentre il paesaggio cambia. Case, panorami, contorni, diventerebbero sempre più distanti dai soliti. Infine arriverebbe la sera, ai lati della strada ormai il buio, luci lontane, città straniere, avremmo fame, ci fermeremmo in qualche autogrill sloveno o serbo, la gente comincerebbe a non capire più l’italiano, a vestirsi in un altro modo. Le pubblicità non sarebbero più le stesse, l’autoradio non prenderebbe più Radiodue e Ondaverde. Potremmo pure spegnere il cellulare.
Scenderemmo dalla macchina, stirandoci un poco, faremmo un gran respiro e l’aria avrebbe un altro odore.
Non troveremmo più il panino Capri, e non si chiamerebbe neanche panino, anzi dovremmo cominciare ad esprimerci a gesti e indicare al cameriere la nostra scelta nella vetrinetta dei sandwich. Dovremmo cambiare moneta ad un certo punto, tirar fuori il passaporto, pensare a dove passare la notte, e siamo ancora vestiti da ufficio, così come eravamo usciti stamattina di casa. E non ci passava minimamente per la testa che avremmo dormito a Skopje. Certo per proseguire oltre la Turchia ci servirebbe qualche visto. Magari averci pensato qualche giorno prima. Magari aver deciso qualcosa di importante.

Per me è sempre stato consolante il pensiero che mentre me ne sto qui davanti al computer o sul divano di casa a leggermi il giornale, o a incazzarmi davanti all’ultimo telegiornale, il mondo è lì, è sempre aperto, fa orario continuato. Anzi è come quei piccoli negozi che si usano tanto all’estero, che vendono di tutto e sono aperti 24 ore su 24. E puoi decidere di uscire di casa a qualunque ora e andare a comprarti un giornale o una birra o il latte per il mattino. Il mondo è così. A portata di mano. Perchè non ci facciamo un salto?
Ho deciso di aprire questo blog in perfetto anonimato. Solo poche parole, solo pochi indizi. Voi non saprete chi sono, e io non saprò chi siete. Starò qui seduta a vedere chi passa. Come se fossi seduta ad un tavolino d’angolo di quei caffè con grandi vetrate a Parigi, o sotto un albero su una panchina in qualche piazzetta italiana. Andrò in cerca di motivi per alzarsi al mattino.
Ben sapendo che comunque in giro c’è da fare. C’è sempre un sacco da fare. Ma mi piacerebbe distinguere le cose importanti da quelle no.Scriverò quello che voglio e accoglierò con un sorriso chi mi farà un sorriso. Con uno sguardo pensieroso chi mi lancerà uno sguardo pensieroso.
O magari niente sorrisi e niente sguardi: non vedete che sto scrivendo? Qualcuno scriverà di rimando e io leggerò. Qualcuno magari mi guarderà e mi chiederà pure chi sto aspettando o se si può sedere al mio tavolo. Beh, deciderò lì per lì. Dipenderà dal tempo.

7 Risposte to “Motivi per alzarsi al mattino”

  1. ConteNuvoletti Says:

    … anche se in un’accezione metereologica, chiudi con la parola “tempo”.
    Il tempo che, a quanto pare, per gli umani è il supremo bene. Con il quale abbiamo un rapporto di abitudine tale – e tanto – da riuscire a buttarlo.
    Io, ad esempio, ne butto da sempre troppo e senza godermi lo scialo. Non mi godo l’ozio quando non è riposo pianificato e necessario, o improvviso e gradito come una sorpresa, un regalo.
    Quando non è alternanza alla fatica, ad esempio, e ricordo quando a scuola ci toccava un giorno di festa. Quella meraviglia di poter fare le cose che ci piacevano con calma…

    La nostra tensione alla felicità cavalca il desiderio e desiderare il tempo per noi è un piacere che si ammutolisce quando… si ha troppo tempo. Non avere tempo nevrotizza. Averne troppo, anche. Due diverse nevrosi: la prima ci fa sentire allo scoppio, la seconda sembra dissolverci nel niente, mentre avanza un’ansia subdola che contamina piano piano tutto ciò che, quando non avevamo tempo, era un piacere.

    Il tempo per viaggiare non è buttato. Quello per scrivere non è buttato.
    Non è buttato quello per chiedersi dove si va, a far cosa e perchè, e visto che ci siamo, quello per domadarsi chi si è. E se si è quel che si è o si pasticcia intorno senza arrivare al nocciolo.

    Buttato è il tempo che passa domandandoci se stiamo buttando tempo. E quello nel quale, non sapendo che fare, non facciamo niente e siamo affaccendati a placare l’ansia di stare fermi, liberi al punto da scoprire che c’è un campo gravitazionale che ci condiziona come ci condizionavano orari, incombenze, urgenze e priorità un po’ di tempo prima.
    Ed ora che ce le siamo scrollate di dosso ci domandiamo: “Per fare che?”

    Detto questo, ho deciso di non perdere tempo: vado almeno a lavare l’auto.
    Non è obiettivamente una ragione per alzarci la mattina, ma intanto mi sono alzato.
    Se va bene mi scappa anche un caffè al bar.

    Alla fine non sarà che può non alzarsi al mattimo solo chi può permettersi di non farlo?
    Tutta questa filosofia, questo scavarsi dentro per cercare risposte, é solo perchè si ha il tempo di farlo?

    Ti dirò: a me pare di sì.
    Mi girano ad ammetterlo, ma mi pare proprio di sì.

  2. dipocheparole Says:

    caro conte, la ringrazio per il commento e mi sa che ci faccio sopra un post su questa cosa.
    Se ho tempo eh? 😉

  3. anonimo Says:

    Un Senso

    Voglio trovare un senso a questa sera
    anche se questa sera un senso non ce l’ha

    Voglio trovare un senso a questa vita
    anche se questa vita un senso non ce l’ha

    Voglio trovare un senso a questa storia
    anche se questa storia un senso non ce l’ha

    Voglio trovare un senso a questa voglia
    anche se questa voglia un senso non ce l’ha

    Sai che cosa penso
    che se non ha un senso
    domani arriverà….
    domani arriverà lo stesso
    Senti che bel vento
    non basta mai il tempo
    Domani un altro giorno arriverà…

    Voglio trovare un senso a questa situazione
    anche se questa situazione un senso non ce l’ha

    Voglio trovare un senso a questa condizione
    anche se questa condizione un senso non ce l’ha

    Sai che cosa penso
    che se non ha un senso
    domani arriverà….
    domani arriverà lo stesso
    Senti che bel vento
    non basta mai il tempo
    Domani un altro giorno arriverà…
    Domani un altro giorno…. ormai è qua!

    Voglio trovare un senso a tante cose
    anche se tante cose un senso non ce l’ha.

    Vasco Rossi

  4. anonimo Says:

    Ciao E.,
    ho letto le cose nuove per me e, sai, ti voglio bene, anche se non te lo dimostro. Continua così e al mattino alzati quando ti pare e per quello che ti pare, ma alzati!
    Miao. Carlo

  5. dipocheparole Says:

    “Ti voglio bene anche se non te lo dimostro”. AAArgh! è la storia della mia vita!
    Miao Carlo. grazie:))

  6. tracotnt Says:

    verso quest'ora complice l'anzia serale, me ne vengo qui e mi sfoglio le paginette del tuo blog ed è bello. ci trovo tante cosucce affini che ho scritto anch'io, in modo diverso dal tuo chè ciascuno al proprio nevvero, ma molto simili nella sostanza. io il mio viaggetto me lo immagino che sparisco poco alla volta regione dopo regione e anche stato o paese o che cambio colore nel passaggio da uno all'altro. un viaggetto col technicolor in faccia.
    da quando poi mi sono decisa a cambiare il mezzo chè ormai era troppo vecchio e inaffidabile quello che avevo, prendo l'autostrada più volentieri di prima e anch'io come te, devo resistere alla tentazione di uscire al casello che mi spetta e non proseguire oltre. sarebbe bello.
    complimenti. il tuo manifesto del blog è un bell'invito (all'apertura.)
    ciao dipok. 

  7. dipocheparole Says:

    @trac: stai proprio facendo un ritorno alle origini del blogghino! e son quasi tre anni ormai! ero tornata da qualche mese dal mio viaggione. Sembra una vita fa, ormai..

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